Come prendere decisioni in tempi rapidi

Ti è mai capitato di restare intrappolato per giorni in attesa di prendere la “decisione giusta”?
Ohh yesss!
Se anche tu hai pensato o risposto a questa domanda positivamente, continua a leggere. Se invece non ti capita, bye bye! Saludos! Non ti interesserà leggere il resto 😊!
In questo cortissimo talk, Patrick McGinnis venture capitalist e scrittore ci offre alcuni consigli per poter prendere decisioni attente e rapide.
Inizia dal costante timore di avere un’opzione migliore. FOBO: Fear of a Better Option.
Viviamo in un mondo fatto di continue scelte. Persino le decisioni che prima erano semplici, come scegliere un ristorante o fare gli acquisti di tutti i giorni, ora richiedono un’attenta analisi. La tecnologia ha ingigantito il problema. Se desideri acquistare un paio di lacci bianchi online, devi mettere in ordinare migliaia di articoli e leggere centinaia di recensioni. È un’incredibile quantità di informazioni da elaborare per acquistare solo due stringhe che costano meno del latte per la colazione!”.

Ma dov’è il problema?
Quando non riesci a prendere decisioni con convinzione, perdi tempo ed energia preziosi.
Patrick cataloga le decisioni in:
- NO STAKE DECISIONS: sono quelle più quotidiane, ordinarie, dallo scegliere cosa guardare in TV (è vero o no che con Netflix la situazione si è fatta più complicata?), cosa mangiare per cena (no junk food!) o che verdura mettere nel carrello. Se proprio sei in dubbio, scrivi due bigliettini e pescane uno, oppure il fantastico testa o croce! Della serie: lo deleghi all’universo, al fato!
- LOW STAKE DECISIONS: queste hanno conseguenze, ma nessuna è sconvolgente e ci sono molte scelte accettabili. Molte cose di routine al lavoro, come l’acquisto di una stampante, la prenotazione di un hotel o la scelta tra possibili luoghi per un evento fuori sede sono un es. classico. È necessaria attenzione, ma probabilmente te ne dimenticherai tra qualche settimana. In questi casi puoi anche esternalizzare il processo decisionale, ma perché c’è un po’ di posta in gioco. Questa volta, puoi affidarti ad una agenzia in outsourcing, a una persona.
- HIGH STAKE DECISIONS: Ora che hai affrontato le decisioni con posta in gioco bassa o senza posta in gioco, hai creato lo spazio e il tempo necessari per gestire le decisioni con posta in gioco alta Ad es. “quale casa dovrei comprare” o “quale lavoro dovrei accettare”. Dato che la posta in gioco è alta e ci sono implicazioni a lungo termine, devi assolutamente farlo bene.
Cioè???
Definisci e riconosci quali decisioni hanno o potrebbero avere un forte impatto nella tua vita e quali invece no.
STAKE (omofono di STEAK=BISTECCA) infatti è la posta in gioco 😊
In secondo luogo, è importante raccogliere i fatti pertinenti. Assicurati di raccogliere dati su tutte le opzioni, in modo da poter essere sicuro di prendere davvero una decisione informata.
E in terzo luogo, ricorda che FOBO, per natura, arriva quando fai fatica a sceglierne solo uno da un gruppo di opzioni perfettamente accettabili. Quindi, qualunque cosa tu scelga, puoi stare certo che il rovescio della medaglia è limitato.
Inizia identificando un front-runner in base al tuo intuito, quindi confronta ciascuna delle tue opzioni testa a testa con il front-runner, uno per uno. In questo caso viene definito il confronto tra “Avviare una nuova impresa” (potrebbe anche essere aprire una start up) versus una ed una sola opzione.
Quando elimini un’opzione, è andata per sempre. Se continui a tornare alle opzioni scartate, rischi di rimanere bloccato. Ora ripeti questo processo fino ad arrivare a un’ultima scelta.
Se segui questo sistema, di solito finirai con una decisione. Nella rara occasione in cui rimani bloccato, esternalizzerai la decisione finale a un piccolo gruppo di persone sulle quali puoi contare e di cui ti fidi e che sono attrezzate per fornirti una guida su questo particolare argomento. Coinvolgi un gruppo di cinque o meno, idealmente un numero dispari di persone in modo da avere un ago della bilancia, la possibilità di avere uno spareggio se ne hai bisogno.
Perché processare così le informazioni?
Per risparmiare tempo, e per non restare imbrigliati nell’emotività. Nel nel momento in cui attiviamo il pensiero razionale (corteccia prefrontale) disattiviamo il cervello legato all’emotività, che spesso è quella che non ci consente di scegliere liberi, o ci tiene imbrigliati in un momento infinito, nell’attesa di decidere, oppure ancora che ci fa dire sì d’istinto (magari per natura non riusciamo a dire di no??) e poi lo rimpiangiamo.
Sposo questo approccio da molto tempo. Se chiedete a chi ha collaborato con me negli ultimi 10 anni vi dirà le mie tre parole chiave, una sorta di mantra nei momenti di stress e con decisioni da prendere: semplificare, semplificare, semplificare!
Credo sia una delle abilità più sviluppate da quando oltre a lavorare sono diventata mamma (se tu invece sei diventato papà idem!): che si tratti di scegliere un camp estivo per i figli, una scuola, una location per gli eventi (HIGH STAKE), un viaggio lungo o una au-pair, o anche accettare una consulenza, sono solita costruire un bel file excel dove annottare tutti gli elementi a disposizione per costruire un benchmark.
A quel punto, collocati gli elementi nel contesto (relazionale ed economico: quanti soldi ho a disposizione? quante persone? i mezzi in generale) decido. Solo se ci sarà un’emergenza o un cambiamento imprevisto rivedrò la decisione presa, diversamente vado avanti creando spazio per altro.

Ora che hai fatto la tua scelta, rimane un’ultima sfida. Devi impegnarti. Non posso prometterti che saprai mai davvero se hai preso la decisione perfetta, ma posso dirti questo: una percentuale significativa di persone nel mondo non dovrà mai preoccuparsi di FOBO. A differenza dei miliardi di persone che hanno poche opzioni, se presenti, a causa di guerre, povertà o malattie, hai molte opportunità di vivere in modo deciso. Potresti non ottenere tutto quello che vuoi, ma il semplice fatto che puoi decidere è già tanto!