Da Soft Skills a Real skills: un cambio di paradigma
Sarà capitato anche a te di sentire parlare delle qualità e competenze che contraddistinguono una persona a livello personale come “soft skills”, come competenze trasversali.
Nella realtà, non sono forse quei tratti che ci rendono unici, che ci distinguono e che allenandoli fanno la differenza?
Poco tempo fa, durante una conversazione sulle radici della curiosità e come fare a mantenerla viva, con Ruta Kruliauskaite abbiamo finito con il parlare proprio di “soft skills”. (la creatrice del “Wonder Corner” ).
Ruta mi ha consigliato un articolo di Seth Godin (Guru del marketing e della comunicazione, chi non ha letto “La mucca viola” alzi la mano!!) apparso poche settimane prima.
Ho pensato, finalmente!! Finalmente qualcuno che inizia a dargli il peso che meritano!
Infatti in questo articolo Seth Godin parte proprio da qui:
Potranno anche essere abilità, ma non sono “opzionali.”
Let’s call them real skills, not soft.
Il termine soft riporta a qualcosa di non indispensabile.
Dunque Le abilità tecniche hanno funzionato bene in passato, in particolare nello sport. S. Godin porta l’esempio di un giocatore di baseball che aveva “un caratteraccio”, ma una volta che aveva segnato e il tabellone continuava a macinare punti, andava bene così.
E sul lavoro?
Possiamo comportarci come un giocatore di baseball?
“You are managers and inventors and leaders and promise-makers and supporters and bureaucrats and detail-oriented factotums.
And yet…
And yet we persist in hiring and training as if we’re a baseball team, as if easily defined skills are all that matter”
Indubbiamente ci sono abilità tecniche specifiche che sono indispensabili per certi ruoli. Non possiamo cercare una persona che programmi e poi non conosca la programmazione, o venditori che non conoscano le tecniche di vendita ecc.
S. Godin propone di chiamare queste abilità (hard) VOCATIONAL SKILLS, e cioè ciò che dipende da dallo studio, ciò che può essere imparato. Se vuoi diventare un costruttore di ponti studierai ingegneria, se vuoi operare studierai medicina, se vuoi diventare un cuoco….
Certamente nella realtà, queste abilità sono la spina dorsale dei processi di selezione HR.
By misdefining ‘vocational’ and focusing on the apparently essential skills, we’ve diminished the value of the skills that actually matter.
But we give too little respect to the other skills when we call them “soft” and imply that they’re optional.”
Le classiche “hard skills“ sono abilità misurabili da parte delle organizzazioni, sono spesso la causa di licenziamenti, mentre è molto più difficile misurare le soft skills/REAL skills e di rado le persone vengono licenziate per la loro assenza.
“It turns out that what actually separates thriving organizations from struggling ones are the difficult-to-measure attitudes, processes and perceptions of the people who do the work.
Culture defeats strategy, every time.
And yet…
Organizations spend a ton of time measuring the vocational skills, because they can.
We have a lot more trouble measuring passion or commitment.”
Si possono imparare le “REAL SKILLS” alla stregua delle “VOCATIONAL SKILLS”?
- “È possibile insegnare queste abilità reali? È possibile concentrarsi su di loro, assumere, premiare per la crescita? Possiamo mettere in atto programmi e approfondimenti che porteranno a progressi in tutte queste aree?”
- “Se lo facessimo, sarebbe importante? Un’organizzazione che eccellesse in competenze reali sarebbe più produttiva, più redditizia e un posto migliore dove lavorare?”
Quindi Sì. Si possono imparare ed allenare.
Perchè “REAL SKILLS”?
“Vere perché funzionano, perché sono al centro di ciò di cui abbiamo bisogno oggi.
Vere perché anche se hai le capacità vocazionali, non sei di aiuto senza queste abilità umane
Le Vere abilità non possono sostituire le capacità professionali, ovviamente no. Quello che possono fare è amplificare le cose che hai già misurato. Immagina un membro del team con tutte le competenze professionali tradizionali: produttivo, qualificato, esperto. Un curriculum che può dimostrarlo. Va bene, è il punto di partenza. Ora, aggiungete: percettivo, carismatico, guidato, focalizzato, proattivo, ispirante e motivato. Un ascoltatore attivo, paziente.
Cosa succede alla tua organizzazione quando qualcuno così si unisce al tuo team?
L’ assenza di una classificazione, di una tassonomia delle soft skills, ha determinato che venissero relegate in secondo ordine. Per tanto, in questo approfondimento S. Godin ci stimola a riconoscerle proponendo 5 MACRO CATEGORIE:
- Self Control Una volta che hai deciso che qualcosa è importante, sei in grado di persistere nel farlo, senza lasciare che distrazioni o cattive abitudini interferiscano? Quindi anche fare cose a lungo termine che potresti non avere voglia di fare nel breve periodo.
- Produttività: sei abile con la tua materia? Sei in grado di utilizzare le tue intuizioni e il tuo impegno per progredire veramente? In poche parole: portare il risultato.
- Saggezza hai imparato cose difficili da un manuale? L’esperienza è ciò che ci definisce, ci fa diventare adulti.
- Percezione hai l’esperienza e la pratica per vedere chiaramente il mondo? La capacità di vedere le cose prima che gli altri te le facciano notare.
- Influenza Hai sviluppato le abilità necessarie per convincere gli altri ad agire?Il carisma è solo un’ aspetto di questa abilità.
Le declina poi nel dettaglio:
Self Control | Produttività |
• Adattabilità ai mutevoli requisiti • Onestà • Agilità di fronte a ostacoli imprevisti • Vivere in equilibrio • Alacrità e capacità di iniziare e fermarsi rapidamente • Gestire conversazioni difficili • Autenticità e comportamento coerente • Motivato ad affrontare nuove sfide • Rialzarsi dopo un fallimento • Appassionato • Coach-abilità e il desiderio di allenare gli altri • Postura per la proiezione in avanti • Mentalità collaborativa • Scopo • Compassione per chi è nel bisogno • Competitività • Elasticità • Etica • L’assunzione di rischi • Passione nel servizio ai clienti • Autocoscienza • Agio per imparare dalle critiche • Fiducia in sè stessi • Intelligenza emotiva • Senso dell’umorismo • Endurance per il lungo raggio • Il pensiero strategico ha la priorità sulla giocabilità a breve termine • Entusiasmo per il lavoro • Gestione dello stress • Tolleranza al cambiamento e incertezza • Educazione • Flessibilità • Cordialità | • Attenzione ai dettagli • Pensiero laterale • Capacità di gestione delle crisi • Tecnica • Processo decisionale con efficacia • Capacità di ascolto • Capacità di delegare • Costanza e attenzione ai dettagli • Igiene • Pensiero imprenditoriale e coraggio • Pianificazione di progetti • Facilitazione della discussione • Abilità di fare ricerca • Abilità nell’impostazione degli obiettivi • Esperto di tecnologia • Tecniche innovative di problem solving • Gestione del tempo • Risoluzione dei problemi |
Saggezza | Percezione | Influenza |
• Senso artistico e buon gusto • Istinto nella risoluzione dei conflitti • Creatività di fronte alle sfide • Pensiero critico • Saper trattare con persone difficili • Diplomazia in situazioni difficili • Empatia per clienti, collaboratori e venditori • Competenza interculturale • Mentoring • Abilità sociali • Supervisionare altre risorse con fiducia | • Design Thinking • Istinto per la moda • Creazione di mappe • Giudicare persone e situazioni • Pensiero strategico | • Assertività • Linguaggio del corpo (lettura e congruenza) • Carisma e abilità nell’influenzare gli altri • Chiarezza nel linguaggio e nella visione • Capacità di risoluzione delle controversie • Dare feedback senza ego • Influenzare • Ispirare agli altri • Abilità interpersonali • Autorevolezza • Capacità di negoziazione • Networking • Abilità di presentazione • Persuasivo • Public Speaking • Abilità di vendita • Capacità di raccontare storie • Gestione dei talenti • Team building • Scrittura efficace |
Come formatrice sento la responsabilità di supportare i giovani alle prime armi con un approccio alla possibilità e allo sviluppo di queste abilità. Spesso gli studenti non sanno ancora di avere tali potenzialità solo perchè non hanno avuto modo di allenarle o nessuno ha creduto in loro fino a quel momento, o ancora perché non hanno avuto la fortuna di avere dei buoni esempi o un buon mentore.
Le abilità richieste in questo mondo in continua evoluzione proposte al World Economic Forum del 2020 sono chiare:
E tu cosa ne pensi?
Per l’articolo in versione integrale S. Godin.