Energia, connessioni e creatività: il tuo successo, la mia
Devi preparare un talk o una presentazione e non sai da dove cominciare? Hai mille idee in testa ma non riesci a fare ordine?
Eccomi! Posso guidarti passo dopo passo per trasformare i tuoi pensieri in un discorso coinvolgente. Insieme, daremo forma alle tue idee e creeremo un talk che catturerà l’attenzione del pubblico.
Un talk è un intervento della durata variabile (da 5 minuti a 45 minuti) e viene preparato con cura per un pubblico specialistico o vario.
Ha un obiettivo specifico definito, un contesto nel quale andrà inserito (evento aziendale? Convention? Meeting? Evento aperto al pubblico o a porte chiuse?).
Deve avere un messaggio centrale chiaro e una struttura fluida.
Un talk conduce l’ascoltatore lungo un percorso di scoperta soddisfacendo la naturale curiosità e voglia di apprendere novità.
Nel ghost writing uno scrittore “fantasma” e cioè che non firma o presenta ciò che ha scritto, prepara un testo, un intervento, un articolo che viene poi utilizzato dall’oratore. È molto frequente in politica, dove normalmente viene letto grazie al “gobbo”. Un esempio di grande oratore è sicuramente l’ex Presidente Obama che ha sempre aggiunto il suo tocco personale. Se vuoi saperne di più clicca qui.
Oggi giorno è molto comune, vista la quantità di contenuti che vengono generati in tempi molto rapidi, quindi è difficile conoscere davvero la fonte di chi conosce ed ha scritto quel testo o speech. Mi è successo di fare da ghost writer completamente o parzialmente per alcuni talk, ma diciamocelo: se quello di cui devi parlare è la tua materia è giusto che il contenuto venga da te!
La prima differenza che troviamo tra questi due tipi di interventi è la durata. Un seminario può durare da 1 ora a 4 ore, ha comunque una durata più breve e spesso prevede la trasmissione di un sapere da parte di un professionista esperto in forma mono direzionale, senza attivazione del pubblico. Il pubblico può variare da 30 a 1000 persone.
Il workshop prevede un numero ristretto di partecipanti e spesso più di un professionista, nasce come laboratorio del fare e prevede anche una parte teorica introduttiva alla pratica, un terreno comune dal quale partire soprattutto se i partecipanti non hanno mai approcciato lo stile proposto. Nel workshop, il professionista gioca spesso il ruolo di facilitatore, ma può iniziare con un argomento introduttivo. I partecipanti spesso si dividono in gruppi per lavorare alla realizzazione di un prodotto specifico, nel mio caso una presentazione. I partecipanti condividono idee ed elaborano soluzioni, raggiungono risultati tangibili.
Nel caso del public speaking, è importante partire dalle base per poi praticare. L’obiettivo è quello di iniziare a mettersi in gioco ed essere in grado di comprendere ed interpretare il perché, le radici dei feedback che si riceveranno dal coach. Senza un terreno di conoscenza comune questo non è possibile.