Leadership e creatività
L’arrivo di Covid 19 ha detto, forse, addio ai modelli obsoleti di Leadership fondati sul “one man show”, l’autorità invece dell’autorevolezza. La persona che tutto decide ed altri implementano. La persona che ha la Vision, ma che spesso manca di capacità di coinvolgere il resto del team nell’execution.
Per parlare di questo tema ho scelto di condividere questo talk che è davvero …spettacolare!
L’ho scoperto anni fa su youtube, per caso, come le migliori cose che succedono nella vita. Ti vengono a trovare loro senza che ne sentissi l’esigenza.
Linda Hill, docente di Business Administration alla Harvard Business School, ha dedicato, con il suo team, centinaia di ore e una decade a studiare organizzazioni ed i loro leader in azione, cercando schemi ricorrenti.
La conclusione? Per costruire organizzazioni capaci di innovazione continua, dobbiamo abbandonare i nostri preconcetti sulla leadership.
Guidare l’innovazione non significa solo creare una visione e ispirare gli altri a realizzarla. Per lo meno non basta!
Anche se come la definisce Simon Sinek in “Start with Why” :
Il leader ha una grande fiducia in un mondo che esiste nel futuro ed ha la capacità di comunicarcelo in modo tale da permetterci di immaginarlo con chiarezza
Ma cosa intendiamo per innovazione?
- ogni cosa nuova e al contempo utile
- un prodotto, o un servizio
- può essere un procedimento, o una modalità organizzativa
- può essere incrementale, o dirompente
L’innovazione non nasce dal genio solitario, ma dal genio collettivo.
Sappiamo che al cuore dell’innovazione c’è un paradosso.
Io tuo obiettivo come leader e di riuscire a liberare i talenti e le passioni di molte persone e poi imbrigliarle in un lavoro realmente utile.
- L’innovazione è un viaggio
- È una risoluzione collaborativa dei problemi, di solito tra persone con esperienze e punti di vista diversi
- Le innovazioni raramente arrivano fatte e finite.
Come molti di voi sanno, di norma sono il risultato di prove ed errori. Molte false partenze, passi falsi ed errori. Il lavoro innovativo può essere molto esaltante, ma anche brutalmente spaventoso.
Gli studi e monitoraggi di Linda Hill hanno permesso di individuare tre capacità che hanno i team più innovativi:
- abrasione creativa
- agilità creativa
- risoluzione creativa.
1. L’abrasione creativa
consiste nell’essere in grado di creare un “mercato” delle idee attraverso dibattiti e conversazioni.
Le organizzazioni innovative amplificano le differenze, invece di minimizzarle. L’abrasione creativa non è il brainstorming, dove le persone sospendono il loro giudizio. No, sanno come elaborare argomenti accesi ma costruttivi, per creare un portafoglio di alternative. Gli individui, nelle organizzazioni innovative, imparano a indagare, ad ascoltare attentamente, ma – indovinate un po’ ? Imparano anche a difendere il loro punto di vista. Capiscono che l’innovazione raramente avviene senza diversità e conflitti.
2. L’agilità creativa
è l’abilità di testare e raffinare quel portafoglio di idee attraverso azione, riflessione e correzione.
Significa apprendere scoprendo, che è l’opposto del pianificare il futuro.
Significa ‘progettare il pensiero’, con un’interessante combinazione di metodo scientifico e procedimento artistico.
Significa svolgere una serie di esperimenti, non di episodi pilota.
Gli esperimenti di norma servono a imparare. Da un risultato negativo si impara comunque qualcosa che dovevamo conoscere. Gli episodi pilota spesso servono a dare conferme. Quando non funzionano, c’è qualcuno o qualcosa da biasimare.
3. La risoluzione creativa
cioè l’abilità di prendere decisioni in un modo che contamini idee anche opposte tra loro e le riconfiguri in combinazioni nuove, che producano soluzioni nuove e utili.
Quando osservate le organizzazioni innovative, non tirano mai a campare. Non fanno compromessi. Non permettono a un gruppo o a un individuo di dominare, anche se è il boss, anche se è l’esperto. Hanno sviluppato, invece, un metodo decisionale paziente e più inclusivo che permette a ogni alternativa di emergere, invece di soluzioni e/o.
Gli esempi che potete ascoltare nel talk circa le abilità collaborative dei team di Pixar e Google dimostrano che le persone coinvolte padroneggiano le abilità necessarie per farlo.
Sanno come fare problem solving collaborativo, sanno come apprendere dalle loro scoperte e sanno come prendere decisioni in modo integrato.
Nei team vincenti la leadership è stata l’ingrediente segreto.
Ma è un tipo di leadership diversa da quella che molti di noi hanno in mente quando pensiamo alla grande leadership.
L’autrice ci racconta: “Uno dei primi leader che ho incontrato mi disse: “Linda, non leggo libri sulla leadership. Mi fanno solo sentire inadeguato. Nel primo capitolo dicono che dovrei creare una visione. Ma se cerco di realizzare qualcosa di veramente nuovo, non ho risposte. Non so in che direzione stiamo andando, e non sono nemmeno sicuro di capire come arrivarci.” Certo, in alcuni casi la leadership visionaria è proprio quel che ci vuole. “
Ma se vogliamo costruire organizzazioni capaci di innovazione continua, le nostre convinzioni sulla leadership devono essere ripensate.
Guidare l’innovazione significa creare lo spazio in cui le persone sono disponibili e capaci di fare il duro lavoro della risoluzione innovativa di problemi.
Nelle realtà più innovative i leader si concentrano sul costruire un senso di comunità e sviluppare queste tre capacità.
Come definiscono la leadership? Secondo loro, consiste nel creare un mondo cui le persone vogliono appartenere.
Un mondo che vogliono co-creare.
Il mio compito di leader è “coltivare” le idee della base, e impedire che degenerino in caos.
” Come vede il suo ruolo? “Sono un modello, sono una ‘colla umana’, un connettore, un aggregatore di punti di vista.
Non un dittatore. Discuti pubblicamente del tuo ruolo, assumi persone in disaccordo con te. A volte la cosa migliore è essere deliberatamente incerto, vago.”
E ora alcuni di voi potrebbero chiedersi: cosa pensano queste persone? Stanno pensando, non sono il visionario, sono l’architetto sociale.
Creo lo spazio dove le persone sono disponibili, e capaci, di condividere e combinare talenti e passioni. Il nostro compito è creare lo spazio in cui i lampi di genio di ciascuno possano essere prima liberati, poi raccolti e trasformati in opere di genio collettivo.
To be continued…
Se non hai letto l’articolo precedente della serie “soluzioni per ritrovare la concentrazione o lavorare meglio” vai qui.
Foto di Arek Socha da Pixabay