Ikigai: la via per la felicità

Ikigai, una parola nella quale mi sono imbattuta spesso, tu l’hai mai sentita?
Che cos’è l’Ikigai?
Ikigai è una filosofia nata in Giappone:
Iki= Vivere
Gai: senso/significato
Ikigai è una sorta di fulcro cognitivo e comportamentale attorno al quale si organizzano abitudini di vita e sistemi di valori diversi.
Riguarda la scoperta, la definizione e l’apprezzamento dei piaceri che la vita ci offre.
Ikigai è quella forza che spinge ad alzarsi la mattina e ti dà l’entusiasmo per affrontare la giornata, è la soddisfazione che deriva dal compiere i gesti più naturali e scoprirli preziosi per sé e per gli altri.
Esso può letteralmente trasformare la tua vita, rendendoti più longev*, più felice, più soddisfatt*, meno stressat*, più san*. Inoltre, come effetto collaterale, può favorire la creatività e il successo.
Anche tu puoi scoprire e coltivare il tuo Ikigai, accudirlo in segreto e con pazienza, fino al giorno in cui darà i suoi frutti unici ed originali.
Puoi partire dal porti queste due semplici, ma profonde, domande:
- Quali sono le cose che per me hanno più valore sentimentale?
- Quali sono le piccole cose che mi danno più piacere?
Si tratta di ottimi punti di partenza per riuscire a scoprire il tuo Ikigai e farne uno strumento per vivere una vita più felice e appagata. (senza mai danneggiare gli altri)
Concretamente, come vivere appieno la propria vita?
Proprio come una casa ha bisogno di fondamenta solide, o un albero radici radicate, così la vita si sostiene sul nostro sistema di valori e l’attenzione che posiamo sulle esperienze che ognuno vive.
Secondo l’Ikigai è possibile vivere una vita piena e felice appoggiandosi su cinque pilastri:
- Cominciare in piccolo
- Dimenticarsi di sé
- Armonia e sostenibilità
- La gioia per le piccole cose (Leggi anche qui)
- Stare nel qui e nell’ora (senza fare troppi programmi per il futuro)
Sono pilastri che si completano a vicenda, non seguono un ordine o una gerarchia particolare, sono i principi fondanti e si intrecciano in una danza invisibile.
Per capire cosa significa Cominciare in piccolo, vi racconterò la storia di un ristoratore, Jirò Ono proprietario di uno dei più famosi ristoranti in Giappone SUKIYABASHI.
Jirò ha origini umili, quindi sin da piccolo ha aiutato la propria famiglia lavorando in un ristorante. Di giorno però si addormentava in classe stanco per le lunghe e faticose ore di lavoro della sera precedente, quindi il suo professore adirato lo rimandava a casa. Invece di tornare a casa, Jirò, andava al ristorante a lavorare. Voleva migliorare.
Venne il giorno in cui potè aprire il suo primo locale sushi: Jirò non aspirava ad aprire il miglior ristorante del mondo: semplicemente all’epoca costava meno aprire un ristorante sushi che uno di altro genere.
La formula base di questa cucina necessita, infatti, di attrezzature e arredi minimali e non c’è da stupirsi visto che il sushi nacque nel XVII secolo come Street Food del periodo Edo.
Solo dopo parecchio tempo iniziò la lunga e ardua scalata al successo.
La sua voce interiore lo faceva crescere e perseguire verso l’obiettivo della qualità. Jirò Ono era sostenuto e motivato dal suo ikigai. Perché la qualità non era certo un prodotto di facile consumo o immediatamente comprensibile al largo pubblico e soprattutto all’inizio fece grandissimi sforzi. Ono dovette farsi coraggio da solo. Piano piano portò piccole migliorie al ristorante, al piano di lavoro, al bancone, addirittura creò alcuni strumenti per la preparazione del Sushi, utensili che oggi si trovano anche negli altri ristoranti.
Tutti gli accorgimenti messi in atto sono nati dalla fatica e dall’amore frutto della fiducia assoluta dell’importanza di cominciare in piccolo.
Cominciare in piccolo è anche il pilastro che è legato all’abitudine di alzarsi presto la mattina.
Hiroki Fujita, che commercia tonni nel famoso mercato ittico di Tokyo sa che cosa vuol dire alzarsi presto la mattina. Ogni giorno si alza alle 2:00 per andare al lavoro anche in piena estate. Arriva quando il mercato è ancora buio e subito si mette all’opera. Fujiita si alza presto perché ha una buona ragione per farlo: non può lasciarsi scappare i tonni migliori in arrivo dai pescherecci, visto che i clienti si rimettono completamente a lui.
“Io mi sveglio così presto al mattino perché cerco solo il tonno davvero speciale. Ogni giorno mi chiedo chissà se è lì ad aspettarmi! Questo pensiero mi manda avanti.” H. Fujita
Ormai conosciamo molto bene il funzionamento del cervello e sappiamo che le prime ore del mattino sono le più produttive e creative della giornata.
La scienza ci insegna anche che mentre dormiamo il cervello è impegnato a registrare il ricordo delle attività quotidiane nei circuiti neurali.
Se si dorme a sufficienza, al mattino il cervello avrà terminato il suo importante lavoro notturno: il momento in cui iniziamo le nostre attività quotidiane sarà fresco e pronto ad assorbire nuove informazioni.
L’ikigai infatti è anche legato al grande valore che nella cultura giapponese ha il sorgere del sole, venerato da sempre in quanto simbolo di vita ed energia (per questo lo troviamo anche nella bandiera).
Un’altra abitudine sociale dei giapponesi associata alla prima mattina è Radio Taiso, nata nel 1928 per migliorare la salute fisica della popolazione. Via radio è possibile fare ginnastica ritmica mattutina. Radio Taiso costituisce una sorta di apoteosi del culto giapponese dello spirito mattiniero e insieme un fenomeno interessante dal punto di vista della portata sociale dell’ Ikigai in quanto crea coesione sulla base di armonia e sostenibilità.
Armonia tra corpo, mente ed ambiente.
In questo contesto la gioia per le piccole cose è un altro pilastro particolarmente importante visto che al mattino in Giappone è normale accompagnare il primo tè verde con qualcosa di dolce e sfizioso.
Il cervello rilascia così l’ormone della soddisfazione, del piacere, la dopamina, che a sua volta rinforza l’ azione (alzarsi) che precede l’arrivo della ricompensa (caffè e cioccolata).
Restando nella tua cultura puoi creare la tua personale versione 😊
Se farai in modo che la gioia per le piccole cose volga a tuo favore, avrai già compiuto il primo passo verso l’Ikigai sin dal risveglio.
Un’altra parola chiave, o guida, associata all’Ikigai è il kodawari.
Kodawari in inglese viene spesso tradotto come commitment o insistence.
Siamo dunque nell’area semantica dell’impegno, della dedizione, della caparbietà.
Kodawari è di natura strettamente personale ed esprime l’orgoglio per ciò che si fa indipendentemente dalla ricompensa.
Corrisponde al quinto Pilastro dell’ikigai.
Un esempio molto recente ed attuale: il lavoro di Alpini e Artigiani per la realizzazione in tempi record dell’ospedale da campo allestito nella Fiera di Bergamo per rispondere all’emergenza Covid_19.
15.000 ore di lavoro svolto per il piacere di fare un ottimo lavoro al servizio della comunità in un momento di emergenza terribile. Non credo che potremo mai scordacelo e smettere di essere loro grati per questo gesto concreto.
Infine, un altro elemento importante: dimenticarsi di sé.
Dimenticarsi di sé é strettamente correlata allo stare nel “qui e ora”, vivere pienamente l’esperienza che si sta vivendo, sia essa di lavoro, di piacere personale. Si parla anche di stato di Flow, che approfondisco qui.
Per certi versi anche Walt Disney era un seguace dello stare nel “qui e ora”, e anche lui doveva creare i suoi film in uno stato di flusso, visto il livello qualitativo e la varietà che ha lasciato.
Se non fosse stato pronto a calarsi completamente in prima persona nel lavoro faticoso e certosino della creazione dei film animati, non sarebbe mai giunto a certe vette.
Quanto alle origini del suo studio sullo stato di flusso, Csíkszentmihályi ha dichiarato di essersi ispirato a un amico pittore capace di trascorrere intere ore col pennello in mano, senza che ad attenderlo ci fossero concrete prospettive di vendita delle sue tele e dunque di ritorno economico.
Questo particolare stato mentale, o etica del lavoro, in cui ci si ritrova immersi nella gioia di stare nel “qui e ora” senza sentire il bisogno di riconoscimenti immediati, è parte integrante del concetto giapponese di Ikigai.
A volte nella vita lavoriamo con le priorità sbagliate e facciamo qualcosa solo in cambio di una ricompensa.
Quando le ricompense non arrivano in tempo restiamo delusi e perdiamo interesse in ciò che facciamo.
Tra azioni e ricompense intercorre quasi sempre un certo scarto temporale.
Ricezione e riconoscimento avvengono in modo variabile, dipendono da molti fattori.
Se riusciamo a far sì che lo sforzo diventi la fonte primaria della nostra felicità allora avremo vinto la sfida esistenziale più grande.
Continuate a suonare anche se nessuno vi ascolta, disegnate quando nessuno vi guarda, scrivete un racconto che nessuno leggerà.
Le gioie interiori saranno più che sufficienti per mandarvi avanti.
Diventerete dei maestri dell’arte dello stare nel qui e nell’ora.
Se ti interessa l’argomento puoi approfondire qui.
Foto di Galen Crout da Unsplash