Creatività, concentrazione, flusso

Succede anche a te di non renderti conto del tempo che passa quando fai qualcosa di piacevole? Leggere un libro, stare con una persona amata, esplorare un museo o andare in bici all’aria aperta?
Questo stato ha un nome, in psicologia è definito flusso (in inglese flow), o esperienza ottimale.
È uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività.
Ti sei mai fermato/a ad osservare un bambino quando gioca? per lui non esiste niente altro che quel momento.
Questa condizione è caratterizzata da un totale coinvolgimento dell’individuo che ha 4 qualità:
- focalizzazione sull’obiettivo
- forte motivazione intrinseca
- positività
- gratificazione nello svolgimento del compito
Un altro esempio concreto? L’esperienza raccontata da Alessia Zecchini, campionessa mondiale di apnea, che ho avuto il piacere di accompagnare come coach nella stesura del talk TEDxBergamo nel 2019.
Il concetto di flusso fu introdotto nel 1975 dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi nella sua teoria del flusso, e si è poi diffuso in vari campi di applicazione della psicologia, come lo sport, la spiritualità, l’istruzione.
In ogni momento, ciascun individuo riceve una grande quantità di informazioni provenienti dal mondo circostante; gli psicologi hanno scoperto che la mente ne può gestire solo un certo numero alla volta: circa 126 bit di dati al secondo in base allo studio di Csíkszentmihályi del 1956.
Al contrario, un’intera conversazione “pesa” circa 40 bit, cioè un terzo della nostra capacità, questo è il motivo per cui non è facile focalizzare l’attenzione su altre attività quando si sta tenendo un discorso.
Generalmente ogni individuo è in grado di decidere su cosa vuole concentrare la propria attenzione.
Tuttavia, quando si è in “stato di flusso” si è completamente assorbiti nell’azione e, senza prendere coscientemente una decisione, si perde la consapevolezza di tutte le altre cose: tempo, persone, distrazioni e persino esigenze fisiologiche.
Ciò si verifica perché tutta l’attenzione è occupata da quella particolare azione e non ne resta per le altre attività, pur necessarie.
Csikszentmihalyi individua i seguenti fattori che, pur potendo apparire indipendenti l’uno dall’altro, in realtà sono in combinazione tra loro e costituiscono la cosiddetta esperienza di flusso:
- Obiettivi chiari: le aspettative e le modalità di raggiungimento sono chiare.
- Concentrazione totale sul compito: un alto grado di concentrazione in un limitato campo di attenzione (la persona non ragiona su passato e futuro, ma solo sul presente) “HO SOLO OGGI”.
- Perdita dell’autoconsapevolezza: il soggetto è talmente assorto nell’attività da non preoccuparsi del suo ego.
- Distorsione del senso del tempo: si altera la percezione del tempo. Non si rende conto del suo scorrere.
- Retroazione diretta e inequivocabile: l’effetto dell’azione deve essere percepibile dal soggetto immediatamente ed in modo chiaro.
- Bilanciamento tra sfida e capacità: l’attività non è né troppo facile né troppo difficile per il soggetto.
- Senso di controllo: la percezione di avere il controllo della situazione.
- Piacere intrinseco: l’azione dà un piacere intrinseco, fine a sé stesso (esperienza autotelica).
- Integrazione tra azione e consapevolezza: la concentrazione e l’impegno sono massimi. La persona è talmente assorta nell’azione da fare apparire l’azione naturale.
To be continued…
Se non hai letto l’articolo precedente della serie “soluzioni per ritrovare la concentrazione o lavorare meglio” vai qui.